16 Set Il vescovo Tomasi ai fedeli trevigiani: “Verrò presto portando tutto me stesso, per camminare insieme e insieme essere chiesa di Cristo”
Una celebrazione intensa e suggestiva, in cui si sono alternate le tre lingue ufficiali della diocesi, l’italiano, il tedesco e il ladino. Mons. Michele Tomasi è stato consacrato vescovo oggi a Bressanone, di fronte a quasi duemila persone presenti in duomo e all’esterno, tra cui oltre trecento trevigiani, tra sacerdoti concelebranti, diaconi, religiosi e religiose e fedeli laici. A presiedere la celebrazione è stato il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser, concelebranti l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e l’amministratore apostolico di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin, predecessore di Tomasi. Oltre 230 i sacerdoti e religiosi presenti, assieme ad altri 15 arcivescovi e vescovi: Francesco Moraglia (patriarca di Venezia), Andrea Bruno Mazzocato (arcivescovo di Udine), Carlo Roberto Redaelli (arcivescovo di Gorizia), Claudio Cipolla (vescovo di Padova), Pierantonio Pavanello (vescovo di Adria-Rovigo), Giuseppe Pellegrini (vescovo di Concordia-Pordenone), Beniamino Pizziol (vescovo di Vicenza), Giampietro Dal Toso (arcivescovo titolare di Foraziana), Hermann Glettler (vescovo di Innsbruck), Hansjörg Hofer (vescovo ausiliare di Salisburgo), Luigi Bressan (arcivescovo emerito di Trento), Alois Kothgasser (vescovo emerito di Salisburgo), Francesco Sarego SVD (vescovo emerito di Goroka, Papua Nuova Guinea), Mario Pasqualotto (vescovo ausiliare emerito di Manaus), mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto.
L’omelia di mons. Muser
“Carissimo don Michele, diventi vescovo nella cornice di questa festa dell´Esaltazione della Santa Croce. In quest´ora così significativa e così decisiva per la tua vita e per il tuo ministero sei chiamato a fermarti per alzare lo sguardo verso Gesù che con la sua obbedienza radicale si espone totalmente, fino alla croce, perché il disegno di Dio si compia. In questo abbandono doloroso e non privo di oscurità sta la condizione della vittoria della Risurrezione. È importante che tu lo viva interiormente: Non sei stato costretto a diventare vescovo; sei stato scelto da Papa Francesco e adesso è richiesta la tua libertà. Quale libertà? Quella di Cristo: mistero di dono e di abbandono”. Con queste parole mons. Muser, durante l’omelia, si è rivolto all’ordinando. E ha proseguito: “La dettagliata descrizione della missione del Vescovo che il rito dell’ordinazione prevede e che fra poco ascolteremo sarebbe un fardello insopportabile per l’uomo se non fosse sempre preceduta dal suadente richiamo della grazia alla libertà, che si esprimerà fra poco nel nostro dialogo”.
Dunque: “Non temere, caro don Michele, affida a Lui il tuo ministero e il tuo cammino! Sarà Lui stesso ad agire e a portare a compimento quanto ha intrapreso – in te e con te! Non tu sarai il nuovo protagonista della Chiesa che è in Treviso. Il Signore stesso regge la sua Chiesa! Tu sei chiamato ad essere sacramento, non di più e non di meno, un segno e uno strumento efficace dell´unità per la tua nuova diocesi: Lui deve e vuole apparire nei tuoi pensieri, nel tuo parlare, nel tuo agire, nelle tue decisioni, nel tuo celebrare”.
“Nel tuo cammino episcopale porta sempre con te anche le tre raccomandazioni che Papa Francesco fa ai nuovi vescovi: incantare e attirare, iniziare alla fede, accompagnare il Popolo di Dio”, la raccomandazione di mons. Muser.
Che, proseguendo in tedesco, si è così nuovamente a mons. Tomasi: “Caro don Michele, in occasione della tua nomina a vescovo ti ho augurato non dimenticare le tue radici. Oggi, nel giorno dell’ordinazione episcopale, ti ringrazio per il tuo essere e per i tuoi 21 anni di sacerdozio tra di noi. Prendi con te tutte le tue radici, cresci con esse nel tuo nuovo incarico e mettiti in viaggio, interiormente ed esteriormente, con gioia e speranza, accompagnato dalle tue esperienze, dal cammino che hai percorso assieme a noi nella diocesi di Bolzano-Bressanone, e ora soprattutto accompagnato dalla preghiera e dall’attesa delle persone nella tua nuova diocesi di Treviso, che dovrà diventare la tua casa.
Ha detto ancora il celebrante: “Per questo tuo viaggio interiore ed esteriore, caro don Michele, ti consegno ora, proprio prima della tua ordinazione, un dono spirituale: una reliquia del beato Josef Mayr-Nusser. Dovrà essere un segno di unione tra le nostre diocesi. Avrebbe una grande forza espressiva, se questa reliquia potesse trovare posto accanto alla tomba del beato Enrico da Bolzano, che è collocata nella tua futura cattedrale. Il nuovo vescovo di Treviso, accompagnato dall’intercessione dei due beati, che proprio come te sono originari di Bolzano”.