Bonisiolo: il Santuario della Beata Vergine delle Grazie

Bonisiolo: il Santuario della Beata Vergine delle Grazie

La storia del Santuario di Bonisiolo inizia nel 1470, quando vicino al piccolo Borgo c’erano ancora boschi e paludi e i pochi abitanti vivevano modestamente in case di legno. La tradizione racconta che nel mese di agosto di quell’anno la Madonna apparve ad una giovane sordomuta mentre si recava nei campi a portare il cibo al padre che lavorava.

La Vergine si mostrò nelle vesti di una semplice donna seduta su un tronco presso il fossato che separava la strada dalla campagna, (come è rappresentata nell’affresco del pittore Urbani de Gheltof) e, espresse alla giovane il desiderio che in quel luogo venisse costruita una cappella a lei dedicata. Venne costruito un capitello che col tempo fu ingrandito e abbellito da un affresco sopra l’arcata della pala che rappresenta la SS.ma Trinità e, più sotto il dipinto della Vergine con in braccio Gesù benedicente e in parte la sordomuta.

Ebbe così origine il culto alla Beata Vergine che da paesi vicini e lontani accorrevano a venerare la Madonna nella sua bella immagine. Il 18 settembre 1592 il vescovo Francesco Cornaro “concesse che si suonasse la campana dell’Ave Maria anche a mezzogiorno”.

Verso il 1600 Zaccaria Bernardo, un ricco mercante veneziano, la cui famiglia abitava a Zerman, e molto devoto alla Madonna di Bonisiolo, durante un viaggio in Egitto si trovò nel mezzo di una furiosa tempesta e con fiducia invocò il suo aiuto, promettendo di ingrandire il capitello: il mare si calmò e poté giungere felicemente con il suo equipaggio al porto di Alessandria. Al ritorno si recò a Bonisiolo per ringraziare la Madonna dello scampato pericolo e si impegnò affinché il capitello venisse ingrandito. Il 29 settembre 1609 fu concesso dal vescovo Francesco Giustiniani di poter celebrare nella chiesetta la S. Messa, tranne la domenica e le feste solenni, che rimanevano nella chiesa parrocchiale. Riconoscendo l’affluenza di pellegrini e le grazie ricevute, il 7 maggio 1835, il vescovo Sebastiano Soldati conferì alla chiesetta il titolo di Santuario al nome di Maria.

Ancora oggi il Santuario testimonia l’amore di Dio che per intercessione di Maria elargisce grazie a quanti a Lei accorrono per confidare gioie e fatiche. In questo momento particolare che stiamo vivendo, in cui è mancata la libertà riguardo gli spostamenti, molte sono le persone a cui è mancata la gioia di potersi recare al Santuario per pregare davanti all’immagine accogliente e materna di Maria per poterle affidare paure e difficoltà.

Nel mese di maggio è tradizione trovarsi per recitare il rosario alla Vergine delle Grazie e, per la chiusura del mese mariano viene celebrata la S. Messa sul sagrato insieme alla comunità di Casale sul Sile, ultimamente con la partecipazione dell’Unitalsi di Treviso con la Madonna pellegrina di Lourdes e tutti i devoti.

Una festa… rinviata!